Intervista a James Roots
TU E COREY POTRESTE ESSERE FACILMENTE DEFINITI "STAKANOVISTI": NON SENTI IL BISOGNO DI UNA PAUSA DOPO TUTTI QUESTI MESI OCCUPATI DA SLIPKNOT E STONE SOUR?
"Probabilmente ne ho bisogno, ma sono troppo stupido per rendermene conto! Comincio a sentirmi veramente esausto dopo tutti questi mesi di tour quasi consecutivi, a volte non vedo l'ora di buttarmi sul divano e godermi del dolce far niente. La verità però è che non sono capace di stare con le mani in mano". HAI MAI PENSATO A QUELLA CHE POTREBBE ESSERE LA TUA VITA SE NON FOSSI UN MUSICISTA?
"E' un pensiero che mi sfiora spesso: immagino come possa essere avere un lavoro normale, una moglie, una famiglia... E' improbabile che possa stare sul palco tutta la vita, ma comincio a guardare al futuro prossimo quindi penso che mi accontenterò di un breve periodo di vacanza".
MAGARI QUESTA VACANZA SI CONCRETIZZERA' PRESTO ALLA FINE DEL TOUR ESTIVO CON GLI STONE SOUR...
"Forse... ma non ci spero troppo perché qualcuno mi ha già detto che non sarà così (ride, ndR)!".
UN DUBBIO CHE NON SONO MAI RIUSCITO A TOGLIERMI E CHE A QUANTO PARE E' CURIOSITA' DI MOLTI: COSA DIAVOLO SIGNIFICA "30/30-150" (TITOLO DEL PRIMO ESTRATTO DELL'ALBUM)?
"Non è necessariamente un significato letterale quello che va attribuito. Di sicuro non c'è in alcun modo un riferimento a pistole o proiettili, o ad altre fantasiose interpretazioni che potete leggere un po' ovunque. Il significato del titolo non ve lo potrò mai rivelare, se mai lo vorrà solo Corey, che ha scritto quel testo, potrà farlo. Vi invito però a leggere le parole della canzone e vedrete che il senso è facilmente interpretabile, a prescindere dal titolo stesso".
COME ARTISTA CHE SODDISFAZIONI PUOI TOGLIERTI CON GLI STONE SOUR CHE NON POTEVI TOGLIERTI CON GLI SLIPKNOT?
"In tutta onestà quello di cui sono fierissimo degli Stone Sour è l'evoluzione del songwriting. L'album è nato con l'idea di allargare i miei orizzonti musicali ed esplorare territori artistici che erano in un certo senso negati nel percorso degli Slipknot, ho finalmente avuto tutta la libertà per esprimere quello che avevo per la testa come musicista e metterlo su CD".
TU E COREY PORTATE AVANTI GLI STONE SOUR CON L'AMBIZIONE DI ELEVARLI ALLO STESSO SUCCESSO DEGLI SLIPKNOT?
"E' sicuramente una grandissima sfida. Gli Slipknot sono un grande gruppo con un seguito enorme, e soprattutto con una schiera di fan fedelissimi che ci supportano in ogni passo. Gli Stone Sour sono stati ad oggi molto fortunati, ma non so se mai arrivaranno ad avere un pubblico tanto affezionato. Sono sicuro però che finché restiamo fedeli a noi stessi come musicisti e rimaniamo 'veri' nel modo in cui ci relazioniamo alla nostra musica tutto è possibile. Il nostro impegno sarà sempre massimo, vogliamo continuare per questa strada, sperando di incontrare il volere dei fan come è stato sino ad oggi".
HAI DICHIARATO IN UNA INTERVISTA CHE LE VIBRAZIONI SONO MOLTO PIU' IMPORTANTI DELLA TECNICA...
"Assolutamente sì. Ritengo che ci siano davvero moltissime band valide in circolazione, e apprezzo moltissimo i gruppi che hanno grandi musicisti, ma la cosa più importante è quello che riesci a trasmettere, e con il termine vibrazioni intendo il sentimento e l'attitudine che un musicista riesce a tradurre in musica. Questo è sicuramente più importante di quante note riesci a infilare in una battuta, il modo in cui ti rapporti a quelle note può dire molto di più. Non voglio dire che la tecnica è superflua, perché con la tecnica un musicista è libero di esprimere più facilmente la sua visione, ma a volte tre accordi sono decisamente più significativi di una pioggia di note... la penso così".
QUAL E' STATA LA SENZAZIONE NEL TOGLIERTI LA MASCHERA?
"All'inizio devo confessare che è stato quasi terrificante. E' stato come mettersi in gioco in prima persona, e quando vieni riconosciuto al di fuori di un'arena sold-out la circostanza può rivelarsi davvero stressante. Nella situazione particolare in cui mi sono trovato (in una band mascherata, ndR) è stato decisamente irreale, avevo bisogno di quella sicurezza, di quella piccola barriera dietro alla quale proteggermi, e con cui poter sfuggire: in un attimo invece questa è sparita e mi sono sentito praticamente nudo. C'è da dire che oggi, col passare del tempo le cose vanno decisamente meglio".
COSA STUPIREBBE LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE RIGUARDO GLI STONE SOUR?
"Sono sicuro che molti resterebbero sorpresi nel vederci dal vivo. Spesso siamo paragonati a delle band con cui non abbiamo molte affinità, e siamo anche molto diversi dagli Slipknot, è un'energia completamente diversa!".
ALL'ULTIMO FAMILY VALUES TOUR AVETE RISCOSSO UN GRANDISSIMO SUCCESSO. PENSI SIA NECESSARIO PER L'AUDIENCE STATUNITENSE AVERE DEI GROSSI 'PACCHETTI', CON ALMENO TRE O QUATTRO NOMI IMPORTANTI?
"Per certi versi è necessario. I promoter tendono a mettere assieme questi grandi tour con nomi altisonanti per eccitare le folle e creare un senso di interesse là dove i singoli artisti sarebbero probabilmente snobbati, è la formula che va per la maggiore".
TOGLICI UNA CURIOSITA': MA LO BEVI QUESTO 'STONE SOUR AMARETTO', IL COCKTAIL CHE HA DATO IL NOME ALLA BAND?
"Mio dio, è un cocktail davvero forte, l'hai mai provato? Ha un sapore di merda! Ti dirò di più penso anche che sia un nome terribile, ma questo è quello che accade quando si è fermi e con totale assenza di idee per il nome del gruppo (grasse risate, ndR)".
GIRA VOCE CHE VERRA' MESSA IN COMMERCIO UNA FENDER TELECASTER FIRMATA JAMES ROOT, CE LO CONFERMI?
"E' la verità. Sono davvero fiero di questo traguardo: ci sto lavorando da un po' con la casa produttrice, e sto ancora mettendo a punto le ultime personalizzazioni. Suono da moltissimo tempo una Fender Flat Head Telecaster, quindi il prodotto finale sarà basato su quel modello. Attualmente ho due prototipi per le mani, che stiamo perfezionando poco alla volta mentre giro in tour; sarà disponibile entro l'anno se tutto va bene".
QUALE CONSIDERI IL PEGGIOR ALBUM DELLA TUA COLLEZIONE?
"Fammici pensare... forse Kylie Minogue (ride, ndR). Non so, fammi vedere cosa ho nell'iPod... ecco un gruppo che skippo sempre sono gli Avenged Sevenfold. Mi piace moltissimo la canzone 'Bat Country' ma il resto dell'album fa abbastanza schifo!".
ULTIMA DOMANDA, QUASI OBBLIGATORIA: TUTTI QUI IN ITALIA VOGLIONO SAPERE DELLA RELAZIONE CON LA "NOSTRA" CRISTINA...
"Perché non lo chiedete a lei che vi è più comodo (in tono apertamente scherzoso, ndR)? Cosa posso dirvi, non ho mai trovato una donna stupenda con le mie stesse passioni e che condividesse anche il mio lavoro, la adoro... Sicuramente sono felicissimo di poter godere di buonissimo cibo italiano, qui negli States non si trova facilmente: tagliatelle, carbonara le altre cose che Cristina mi cucina sono primizie assolute!!!".
Intervista a Josh Rand
Che cavolo c'entra il film "Bowfinger" con gli Stone Sour? E perchè diavolo una intervista ha un titolo tanto stupido? Tutto ebbe inizio nella edizione duemilasei del padre dei festival italiani, l'amato-odiato Gods, di cui tutti parlano male ma a cui molti non riescono proprio a rinunciare. Chi scrive è nel retropalco per scambiare quattro chiacchere con gli Stone Sour, nella fattispecie con il vice-Taylor, l'altro 'knot della formazione, il bel tenebroso Jim Root. Dopo qualche ordinario ritardo e rimaneggiamento i piani vengono cambiati e abbiamo il privilegio di parlare con l'altra chitarra, ovvero Josh Rand. Chi scrive ha fatto i compiti a casa e se ne compiace, sapendo che Josh è uno dei fondatori del gruppo nonchè parte importante del songwriting. Stracciando dunque le domande intime sulla nostra Cristina (fidanzata di Jim, ve l'ho detto che ho studiato la lezione! ndR) ci apprestiamo ad improvvisare una chiaccherata con... Il sosia bianco di Eddie Murphy in "Bowfinger". Di fatto Josh è la perfetta rappresentazione dell'antitesi della rockstar. Una persona educatissima, timida, riservata, sorridente e astemia. Una persona atipica nel contesto per la sua straordinaria Normalità. Il sorriso del ragazzo è accompagnato dalle spallucce che si alzano ad ogni singola domanda, e soprattutto adornato da un brillante apparecchio ai denti, che lo fa sembrare realmente una caricatura del personaggio di Eddie Murphy, bianco e pelato! Il suo intercalare "you know" è ripetuto all'infinito, tanto che è un piacere risentire la registrazione di un personaggio così autentico e bonariamente sfigato, in contrasto col carisma maledetto di Taylor, il magnetismo di Root e la carica punk di Mayorga. Come si fa a non tifare per lui? Rompi le ossa a tutti Josh, rock n' roll! |
OBBLIGATORIO COMINCIARE CON IL NUOVO ALBUM: VUOI PARLARCI DELLE NOVITA' PRESENTI IN "COME WHAT(EVER) MAY"? "Come avrete la possibilità di sentire è diverso. Le composizioni suonano meglio, sono più intense, veloci ma allo stesso tempo c'è un grandissimo spazio dedicato alla melodia, un lato sicuramente forte e in un certo senso non completamente sviluppato nel nostro primo lavoro in studio. Con questo album si è presa una nuova direzione, partendo prima di tutto da una scrittura più matura e da una composizione dei pezzi più ripartita tra i membri, e allo stesso tempo corale". AVETE CAMBIATO IN CORSA IL BATTERISTA, UNO DEI MEMBRI FONDATORI DEL GRUPPO, SOSTITUENDOLO COL NOTO E ABILISSIMO ROY MAYORGA. COME SI E' INTEGRATO? "Da subito ci ha aiutato a finire la registrazione delle parti di batteria sul disco, creando immediatamente un legame forte con la formazione. Dal momento che non aveva una band stabile al momento è stato facile e naturale accoglierlo nel gruppo... Devo dire che siamo stati molto fortunati, ha delle grandi potenzialità come musicista, non è un session man di lusso". IL SUCCESSO DEL VOSTRO DEBUTTO E' LEGATO FORTEMENTE AL SINGOLO "BOTHER". COME CI SI SENTE AD ESSERE RAPPRESENTATI DA UNA CANZONE CHE NON RACCHIUDE APPIENO IL CONTENUTO DELL'ALBUM? "E' anche e soprattutto un'ottima canzone, e rappresenta in ogni caso una delle tante sfumature del suono del gruppo. Questa direzione è stata sviluppata e integrata appieno nel nuovo lavoro. In ogni caso ogni nostro disco ha umori diversi ed è comunque rappresentabile da una qualsiasi delle canzoni pubblicate, perchè tutte soddisfano la band". CI TENETE A SPECIFICARE CHE ESISTETE DA PRIMA DEGLI SLIPKNOT E CHE SIETE UNA ENTITA' PERFETTAMENTE SEPARATA. A TUO PARERE DATE QUESTE PREMESSE GLI STONE SOUR POTRANNO AVER VITA PIU' LUNGA DEI 'KNOT? "Spero che entrambe le band possano avere vita lunga ovviamente! Non posso che concordare con le dichiarazioni dei miei compagni a riguardo del gruppo: un side-project è tirato in piedi in un momento, senza una formazione stabile, e generalmente ha una gestazione breve, tipo il registrare il disco in due settimane... Possiamo paragonare gli Stone Sour agli A Perfect Circle: chiunque pensi che gli APC siano un progetto parallelo di Maynard è un folle, perchè fanno musica diversa, allo stesso modo accade nella nostra band dove Corey canta anche diversamente... Non posso che sottolineare quanto gli Stone Sour siano una vera band!". CHE MI DICI INVECE DI TUTTA L'ATTENZIONE CHE I MEDIA E IL PUBBLICO DANNO A COREY? TI URTA IN QUALCHE MODO ESSER CONSIDERATO "IL SUO CHITARRISTA"? "Vuoi la verità? ADORO QUESTA SITUAZIONE! Non mi urta assolutamente perchè sono una persona davvero calma e riservata, già stare in questa stanza a rilasciare interviste mi mette quasi in imbarazzo". E' VERO CHE "STONE SOUR" E' IL NOME DI UN DRINK? COME SI PREPARA? "Joel (Eckman, ex-batterista, ndR) lo prese da una lista di cocktail nel lontano '92, ma non ho la minima idea degli ingredienti e di come si prepari, mi spiace". NON DIRMI CHE NON BEVI NEMMENO... "In effetti no... Cioè bevo, ma nessun tipo di alcolici!". AVETE LAVORATO CON NICK RASCU... RASCUL... COL PRODUTTORE DI FOO FIGHTERS E VELVET REVOLVER (SFIDO A RICORDARVI RASKULINECZ, ndR), COME LO AVETE SCELTO? "(Ride, ndR) Stavamo leggendo su Rolling Stone di lui, e abbiamo deciso di contattarlo. Ricordo di non aver mai sentito il suo nome, ma passai almeno mezz'ora con lui al telefono, per poi incontrarlo di persona e capire che era la persona perfetta, visto il gusto e l'amore spropositato per il rock. Si è rivelato anche un perfezionista in studio, costringendoci a ripetere dei pezzi volte su volte, sempre con estrema cortesia e mantenendo lo studio un ambiente professionale ma divertente... E' davvero un grande produttore". QUAL'E' IL MIGLIOR CONSIGLIO CHE HAI RICEVUTO DA UN MUSICISTA? "Quello di non prendere nulla troppo seriamente. Divertiti quando ne hai la possibilità e soprattutto sul palco, senza lamentarti di tutto quello che è andato storto o che non ti aggrada particolarmente. L'ho ascoltato e funziona alla grande". ANCHE SE ESORDIENTI, NEL 2003 SIETE STATI NOMINATI, CON "GET INSIDE", PER I GRAMMY AWARDS PER "BEST METAL PERFORMANCE", ASSIEME A SLIPKNOT, P.O.D., KORN E ROB ZOMBIE. SE FOSSI STATO NELLA GIURIA QUALE SAREBBE STATA LA TUA SCELTA? "Cavolo questa è difficile... Immagino che dire Stone Sour sia scontato, ma probabilmente essendo nella giuria non avrei fatto parte della band giusto? No, onestamente direi... Avrei scelto Korn, se lo sono meritati quel premio. In ogni caso è stato una figata, una di quelle cose totalmente inattese, specialmente per il fatto che fu scelta 'Get Inside' piuttosto che 'Bother'". SARAI FELICE ALLORA DI SUONARE CON LORO STASERA AL GODS, E PARTIRE NUOVAMENTE CON LORO PER IL FAMILY VALUES TOUR... "Eccitatissimo direi, sono un grande fan dei Korn e mi gusterò il loro show stasera, hanno molto movimento sul palco ultimamente, non vedo l'ora!". |